Ogni tua giornata ed attività prevede delle decisioni, ma ti chiedi mai quanto sia importante saper prendere la decisione giusta? Il Decision Making ti aiuta a farlo definendo criteri, processi e analisi per essere il più concreto ed efficace possibile!
In fondo la paura più grande di ogni imprenditore è proprio di sbagliare quella decisione fondamentale, rischiando perfino il fallimento!
Prendiamo ad esempio Blockbuster.
Alla fine degli anni ’90, l’azienda, nota per il noleggio di film, decise di rifiutare l’offerta di acquisizione aziendale da parte di una società emergente… Netflix. Il board dell’azienda purtroppo non aveva una visione strategica tale da anticipare il mercato e peccarono di presunzione.
Ripensandoci oggi, tale decisione ha segnato la fine di una delle aziende più affermate e proficue del secolo scorso!
Ecco perché in questo articolo voglio condividere fasi e variabili da considerare nel processo decisionale, al fine da riuscire a prendere la decisione migliore per ogni business. In particolare, ti parlo di:
- Cos’è il Decision Making?
- Decision Making vs Problem Solving
- Processo decisionale: fasi e skills per il Decision Making
Ti ritrovi spesso bloccato nel processo decisionale? Questo è uno dei blocchi più comuni, sia in fase di start-up che in realtà più consolidate. Ne esistono moltissimi e spesso nascosti, ecco ho ritagliato alcune giornate al mese da dedicare agli imprenditori e liberi professionisti che cercano un consiglio professioanale senza impegno: prenota il giorno e l’orario che preferisci per una chiacchierata insieme… ti sorprenderai di quanto possa aiutare uno sguardo esterno e specializzato!
Cos’è il Decision Making?
Il Decision Making è il risultato di processi interiori inconsapevoli, cognitivi ed emozionali, che determinano la scelta di una linea d’azione specifica tra le diverse opzioni.
Prendere una decisione vuol dire fare una scelta, ma quanti tipi di scelta esistono?
Le principali da fronteggiare in azienda sono tre:
- Scelte operative: le decisioni più comuni, dai tempi stringenti ed utilità immediata.
- Nelle aziende ben organizzate queste scelte sono sempre meno d’impatto, diventano più una routine consolidata.
- Scelte tattiche: decisioni i cui effetti hanno una durata di medio periodo.
- Richiedono processi decisionali più lunghi ed in linea con quanto deciso nel piano strategico e modello di business dell’azienda.
- Scelte strategiche: le decisioni più importanti per il business dell’impresa.
- Prendere queste decisioni considera diversi fattori e prevede il confronto con il team responsabile, richiedendo quindi più tempo.
Ma in cosa consiste, allora il processo di Decision Making? Partendo dalla definizione generale di decisione, cioè scelta tra due o più alternative, spesso viene confuso con il tanto abusato termine di “problem solving”. In realtà la differenza tra le due capacità è tanto leggera quanto decisiva!

Decision making vs Problem solving: risolvere problemi non è prendere decisioni
Richiesta in qualsiasi annuncio di lavoro, il problem solving è una qualità legata alle capacità analitiche e riflessive dei dipendenti e dei collaboratori. Tuttavia risolvere un singolo problema richiede responsabilità e capacità di leadership inferiori rispetto al decision making.
Basti pensare che la soluzione ad un singolo problema ha effetti ristretti e dalla durata immediata, mentre una decisione interna all’azienda produce effetti che intersecano diversi settori, con una durata anche a lungo termine. Ecco perché si tende a ricercare la capacità di decision making in ruoli manageriali e con maggiori responsabilità, mentre il problem solving in ruoli con responsabilità minori.
Ciò perché, nonostante venga spesso sottovalutato, il Decision Making è in realtà una qualità difficile da sviluppare a causa di bias cognitivi comuni.
Un bias cognitivo è uno schema sistematico di deviazione dalla razionalità di giudizio; cioè, è un meccanismo cognitivo inconscio che fa si che la nostra mente prenda una decisione non propriamente razionale.
Esatto, hai capito bene: siamo inconsciamente predisposti a prendere decisioni irrazionali… partiamo svantaggiati di natura!
Esistono diversi bias cognitivi, in questo caso sto parlando della tendenza del singolo ad adattare la propria risposta a quella del gruppo, pur sapendo che non si tratta di quella corretta o ideale.
Cosa bisogna fare allora per superare questo bias e prendere decisione migliori?
Ciò che rende difficile prendere una decisione è la motivazione alla base, che guida il processo decisionale stesso. Secondo psicologi ed economisti, ogni motivazione può essere riconducibile a due macro “spinte”:
- Voler ridurre l’incertezza
- Desiderare di ottenere un vantaggio
Queste sono a tutti gli effetti due motori decisionali, che portano ai due diversi approcci: normativo ed euristico.
- Il Decision Making Normativo prende le decisioni considerando e misurando l’utilità attesa da ogni possibilità, quindi in modo razionale.
- Il Decision Making Euristico decide utilizzando le cosiddette “strategie euristiche”.
- Quest’ultime sono degli escamotage mentali che portano a conclusioni veloci con il minimo sforzo cognitivo.
Nonostante la preferenza logica per il primo approccio, purtroppo la psicologia ci dice che la nostra mente è più propensa a ragionare inconsciamente tramite il secondo. Ma non ti fare scoraggiare: vediamo insieme come strutturare il Decision Making Process in modo da vincere questi escamotage!

Processo decisionale: fasi del Decision Making
Forzandoci di vincere il bias che è in noi, vediamo come utilizzare concretamente il Decision Making Normativo, strutturato in 6 fasi:
- Identificare il problema: questa prima fase è, di fatto, il problem solving di cui ti ho parlato prima.
- Raccogliere i dati pertinenti: identificato il problema, dobbiamo cercare tutti i dati, fattori e variabili che possono influenzare la riuscita del nostro processo decisionale.
- Ad esempio, se il nostro problema ha a che fare con un trend di mercato sfavorevole, dovrai fare un’indagine di mercato per capire se:
– Il trend potrà variare ancora? In negativo o in positivo?
– Come stanno reagendo i competitor? Hanno risolto il problema? Non l’hanno nemmeno vissuto?
– Cosa, nella tua impresa, ha impedito di scansare il problema?
– Cosa potrebbe risolverlo?
- Ad esempio, se il nostro problema ha a che fare con un trend di mercato sfavorevole, dovrai fare un’indagine di mercato per capire se:
- Identificare le alternative praticabili: ognuna delle domande precedenti apre la strada a più di una risposta. Seleziona quelle praticabili, ma non scartare le altre: avere un piano B ti tornerà utile!
- Come identificare quelle praticabili, definisci dei criteri: questi devono essere studiati sulla base delle specifiche dell’azienda, cioè l’obiettivo d’impresa, il modello di business seguito ed etc…
- Costruire il modello decisionale: metti in relazione i fattori precedentemente estrapolato, strutturando un modello che parte dell’obiettivo ed include più vie da selezionare stimando i risultati previsti per ognuna e scegliendo quella con la stima più conveniente.
- Stimare i risultati previsti di ciascuna alternativa: dal modello costruito, parti dalla prima via scelta.
- Rivedere il processo. Anche se hai seguito tutte le fasi, considerato ogni dato e variabile, possono esserci fattori esterni imprevedibili che bloccano la strada scelta per risolvere il nostro problema.
- Questi sono i casi più comuni che provocano dei blocchi nella crescita di un’impresa.
Se ti trovi in questa situazione, puoi tranquillamente contattarmi per un confronto di 15 minuti in cui cercare l’origine del blocco, senza impegno:
- Questi sono i casi più comuni che provocano dei blocchi nella crescita di un’impresa.

Le competenze del Decision Maker
Dai punti precedenti, abbiamo appurato che prendere decisioni efficaci sembra “più facile a dirsi che a farsi”… Insomma, richiede una forte preparazione.
Ecco perché è un compito spesso affidato ai responsabili con spiccate capacità personali. Ma che tipo di capacità? Vediamole insieme!
Sicuramente sono utili tutte quelle soft skill alla base anche per il problem solving, come la capacità analitica. A quest’ultima occorro aggiungere ottime capacità relazionali, di ragionamento critico e, ultima ma non per importanza, di leadership.
Vuoi approfondire le qualità fondamentali per diventare il prossimo grande leader dell’azienda? Leggi l’articolo dedicato alla leadership in azienda per sviluppare il vero istinto da responsabile o vai ancora più a monte, lavorando sul modo di pensare, vedere e reagire a ciò che ti circonda: leggi l’articolo sul Mindset Imprenditoriale.
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